domenica 8 gennaio 2017

Perdonaci, Angelo... Avevi bisogno solamente di un po' di calore... umano


Troppo basse le temperature degli ultimi giorni per Angelo Lanzaro, senza fissa dimora morto ad Avellino all’età di 43 anni per ipotermia. Lascia così la moglie e i tre figli e anche un mare di polemiche. Già, perché proprio pochi giorni prima aveva chiesto aiuto al sindaco della città irpina tramite un’intervista ad una televisione locale, rimasta però inascoltata. Ora sono in molti a chiedere le sue dimissioni.



Lanzaro – originario di Visciano, in provincia di Napoli – “viveva” ormai da un anno all’interno del Mercatone di Avellino, struttura abbandonata e fatiscente locata in via Quattrograne, da quando in pratica avevo perso il lavoro e aveva dovuto cominciare a dormire in strada. Lo faceva assieme ad altri due senzatetto, un altro campano come lui, e un rumeno, che addirittura era costretto in una situazione simile da dieci anni. Ed è stato il primo dei due amici, gli unici che gli erano rimasti, a rinvenirlo ieri mattina ormai privo di vita, rannicchiato tra i cartoni usati come coperte.

Appresa la notizia dai vari telegiornali e giornali locali, sono in molti ora a chiedere spiegazioni al sindaco Foti del perché non abbia accolto le richieste d’aiuto dei tre sventurati, pervenute – attraverso la tv locale TeleNostra – alla vigilia dello scorso Natale.



sabato 10 dicembre 2016

Ecco mia piccola Maria Stella... Io avevo appena 18 anni !

Lei e' la mia meravigliosa bambina, Maria Stella, e fra quattro giorni avrà cinque mesi.

Ho amato questa figlia dal primo istante in cui ho visto e ascoltato battere il suo cuore in quella ecografia...e' stato sconvolgente, lei era viva, era dentro di me, minuscola, quasi invisibile, ma il suo cuore batteva....e voleva me.

Avevo solo 18 anni...da due giorni..tanti progetti, sogni, allenamenti, gare, feste, scuola, divertimenti. Certo un figlio non era contemplato nel presente, neanche nel futuro, ne' semplice ne' anteriore; anzi per essere sincera non era contemplato proprio nella mia vita. 

Ma è capitato, come capita a tante ragazze come me e anche più giovani di me.
Lei era già li'......ho detto si. 

E queste siamo noi oggi. Mi hanno detto che ho avuto un coraggio enorme ad andare avanti da sola, un anno fa, cinque mesi fa e oggi. E' vero, c'è voluta tanta forza, ma ci vuole tanto coraggio anche ad affrontare una malattia, una perdita, un dolore, una gara, un rigore...perché non un figlio?

Chi mi conosce sa la mia storia, chi non mi conosce ha inventato le favole più fantascientifiche su di me e su di lei, e le mie povere orecchie hanno sentito di tutto.
 
Questa figlia e' nata da un grande amore, ma nessun amore, per quanto grande, e' sicuro.

E si resta sole, come qualunque altra donna che abbia concepito il proprio figlio in una sera in discoteca, o in un'avventura senza importanza, o con un uomo di cui non ricorda neanche il nome.

Non buttate i vostri bambini per chi non c'è più !
Non buttateli in cambio dell'amore o delle promesse di un uomo,
Non buttateli per i divertimenti, le feste, l'università, la libertà o per la prospettiva di una vita migliore,
Non buttate questo dono per il mondo, la gente, le chiacchiere, la vergogna, la paura di rovinarvi il corpo, la paura della solitudine...

Un figlio vale più di tutto questo, vale anche più di noi stessi.
E' vero all'inizio ci saranno genitori sconvolti, arrabbiati, delusi, amici che rideranno, vicini che spettegoleranno, persone che vi isoleranno come lebbrose, ma avete il vostro bambino, non siete e non sarete mai più sole e questo, credetemi, basta.

Basta una tuta vecchia con un cuore che vi scoppia di gioia nel petto mentre guardate il vostro bambino spegnere le candeline sulla sua torta anno dopo anno, piuttosto che avere venti paia di scarpe, una bella macchina e tanti vestiti, ma non riuscire a trattenere le lacrime al pensiero che il vostro bambino quelle candeline non le spegnerà mai... ...adesso avrebbe avuto un anno, adesso due....odiare per anni anche solo la vista di un pancione o di un passeggino e distruggersi pensando a come sarebbe stato, se vi avrebbe assomigliato almeno un po', come sarebbero stati i suoi occhi, i suoi capelli....e se fosse stato un maschietto o una bambina.

L'aborto non paga mai, l'aborto devasta per sempre e devasta te, non i tuoi amici, il tuo ragazzo o i tuoi genitori ....devasta te. E' invece il miracolo e' questo, un sorriso bellissimo, due manine grassocce e un amore indescrivibile.

Ho avuto tanto affetto, tante mani tese ad aiutarmi, incoraggiarmi, darmi forza, persone impensabili che magari prima neanche mi salutavano e dopo facevano a gara per chiamarmi, accompagnarmi e offrirmi il loro aiuto. Questo fanno i bambini, trasformano tutto ciò che è buio in una luce bellissima e diventano i figli e i nipoti di tutti .....Ahahahah professori compresi.

Restano i cuori duri, ma quelli non fanno storia.
Certo adesso nella mia borsa insieme all'iPhone e ai trucchi ci sono pannolini, biberon, salviettine e ciucci, ma siamo belle lo stesso, anzi siamo belle due volte. Le notti sono ancora abbastanza movimentate, latte, pagine da studiare, compiti da finire, tanta stanchezza, ma anche tanti sorrisi e facce strane. A volte lei si sveglia impaurita, allunga la sua manina a cercare i miei capelli o le mie guance e mi guarda come a dire...."Mamma dove sei ?"...e io la guardo e le dico "Amore, mamma e' qui"....lei mi sorride, chiude gli occhi ......e dorme !

Sono qui, questo e' il mio posto, accanto a te, abbracciata a te e ogni mamma sa che nessun posto al mondo e' bello come questo qui.

Madre Teresa di Calcutta diceva : "Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita, ma superando insieme tutte le difficoltà". E' vero.
 
Non buttate i vostri bambini.

Benedetta

Tre anni dopo la nascita di Maria Stella (26 settembre 2016)...

E allora eccola mia figlia !
ma Benedè tu hai una figlia !!!”

…e allora? 

Allora che significa questo per tutti voi che, gentilmente, mi ricordate che ho una figlia? 

Che ho una figlia e quindi valgo meno? 

Che ho fatto una figlia fuori dalle “regole” del mondo e a ventuno anni, oggi, non valgo più niente?
 



Eccola, guardatela bene, guardate le lacrime, la fatica, il dolore, le notti in bianco e i denti che ho stretto fino a sangue, sola, e sono andata avanti. 

Guardatelo questo miracolo e ragionate qualche volta.
 
Guardatela e ricordate che non valgo meno per questo: Non mi manca un pezzo di corpo, non ho un diploma che vale meno, non ho un lavoro peggiore e non sono meno bella per questo.
 
E quando aprite bocca e sputate e giudicate, ricordate che le donne come me valgono più di quello che siete voi. Mia figlia non sarà mai la mia vergogna, io non sarò mai la vergogna di nessuno. Chi mi ha scelto, e mi cammina accanto, vale più di chi ha cambiato strada.
(Oggi, Bendetta è fidenzata a Claudio, un bravo ragazzo di Roma)

venerdì 9 dicembre 2016

Lettera di una mamma di un bambino nato morto….

Jacinta Masters ricorda suo figlio, la nascita e le ore prima del parto, lo fa ringraziando una sconosciuta per averle reso il dolore più lieve: la mamma, straziata dal lutto, ha pubblicato su Facebook una lettera aperta che fa riflettere sul valore profondo della “compassione”.

Questa è una lettera aperta  indirizzata alla bella signora che questa mattina si è presa cura di me.

Tu non mi conoscevi. Ma sono venuta in negozio stamattina per rendere alcuni vestitini che avevo acquistato per il bambino che portavo in grembo.

Mi è stato detto che non potevo restituirli perché non avevo con me la carta di credito con la quale erano stati acquistati.

Io ho incominciato a piangere e ho raccontato che non volevo più quelle cose perché  stavo per andare in ospedale dove mi avrebbero indotto il parto per far nascere il mio bambino già morto.  Volevo restituire i vestiti perché non volevo più averli una volta tornata a casa. 

E nella frazione di secondo in cui ti ho rivelato tutto questo, ho visto la sincerità sul tuo volto. Hai convinto il tuo superiore a ignorare la politica del magazzino e a rimborsarmi.

Poi mi hai chiesto se avevo una coperta per avvolgerlo. Non ne avevo una. Era una delle cose di cui avrei avuto bisogno quella mattina. 

Ti sei avvicinata e mi ha abbracciato, lasciandomi piangere sulla tua spalla. 

Mi hai poi accompagnato nel reparto coperte e mi ha aiutato a sceglierne una. Blu con delle nuvole bianche sopra, come l’immagine del cielo. Era perfetta.

Alla cassa ho provato a pagare. Ma hai messo via i miei soldi e li hai presi dal tuo portafogli. Ho pianto ancora. E ti ho detto: “Sei proprio un angelo”. Non avevo parole. Non sapevo come ringraziarti!

Ho pianto per tutti il tragitto fino all’ospedale. Mi sono seduta di fronte all’ospedale e sono rimasta lì per 15 minuti, piangendo e tenendo stretta la coperta del mio bambino.

Io non ti conosco e non so neanche il tuo nome. Ma voglio che tu sappia quanto ti sono grata per quello che hai fatto per me e il mio piccolo Sammy.

Voglio solo che tu sappia che è stato di grande conforto stringere la coperta durante le contrazione e avvolgervi il mio bambino quando è nato.

E non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me e per il mio piccolo.Sei veramente un angelo e ti ringrazio dal profondo del mio cuore!!“.


Facebook della mamma


Un giorno dormirò… e mio Padre verrà a prendermi. Mi sveglierò nella sua casa, nella mia vera vita !

La morte spiegata da una bambina di undici anni col cancro in fase terminale 



Quando sarò morta penso che mamma sarà molto triste e avrà molto nostalgia. Ma non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita…

Come cancerologo, forte dalle mie 29 anni di esperienza, posso affermare che sono cresciuto e ho cambiato grazie ai drammi vissuti dai miei pazienti.

Non conosciamo bene la nostra vera dimensione fin tanto confrontati all’avversità, non scopriamo che siamo capaci di andare molto più avanti…

Mi ricordo con commozione dell’ospedale “do Câncer” di Pernambuco in Brazil, dove ho fatto i miei primi passi in quanto professionista…

Ho iniziato a frequentare il servizio dei bambini e mi sono appassionato dall’oncopediatria. Ho vissuto il dramma dei miei piccoli pazienti, vittime innocente del cancro.

Con la nascita della mia prima bambina ho iniziato a tremare alla vista della sofferenza dei bambini.

Fino al giorno in cui un angelo è passato accanto a me !

Il mio angelo è stato una bambina di 11 anni, provata da lunghi anni di cure, di manipolazioni, d’iniezionie di tutti disaggi causati dalle chemioterapie e radioterapie. Ma non ho mai visto questo mio piccolo angelo mollare. L’ho visto piangere, spesso. Ho visto anche la paura nei suoi piccoli occhi, ma questo è umano.

Un giorno, sono arrivato all’ospedale molto presto e ho trovato da sola nella sua camera. Le ho chiesto dove era sua madre. Ancora oggi non riesco a raccontare la sua risposta senza provare una profonda commozione.

“-Sai, mi dice, mia madre lascia qualche volta la mia stanza per andare a piangere nascosta nei corridori... Quando morirò avrà una grande tristezza, della nostalgia. Ma non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita.

- E la morte, che cosa è per te, tesoro?

- Sai, quando siamo piccoli, qualche volta andiamo a dormire nel letto dei nostri genitori, e l’indomani ci ritroviamo nel nostro proprio letto, non è vero ? (Mi sono ricordato delle miei ragazzine, dall’età di 6 e 2 anni all’epoca, con esse facevamo esattamente la stessa cosa quando non stavano bene…) E’ lo stesso, continuò mio angelo, un giorno dormirò… e mio Padre verrà a prendermi. Mi sveglierò nella Sua casa, nella mia vera vita !"

Sono rimasto sbalordito, non sapevo cosa dire. Stupito dalla maturità precoce – forgiata dalla sofferenza -, la visione e la spiritualità di questa piccola bambina.

- E mia madre avrà una grande pena… della nostalgia", riprese il mio angelo.

Allora cercando di ritenere le miei lacrime le ho chiesto:

"- cosa significa per te, la nostalgia, tesoro ?

- La nostalgia? E’ l’amore che rimane !"

Mio piccolo angelo se n’è andato, già da molti anni. Ma mi ha lasciato una lezione che ha contribuito a migliorare la mia vita, a provare di essere più umano ed attento coni i miei pazienti, a ripensare i miei valori.

Quando viene la notte, se il cielo è chiaro e che vedo una stella, la chiamo “il mio angelo” che risplende nel cielo. Immagino che è una stella folgorante nella sua nuova ed eterna casa.

Grazie mio piccolo angelo, per la bella vita che hai avuto, per le lezioni insegnate, per l’aiuto dato. Che buona cosa che la nostalgia esiste !

L’amore che è rimasto è eterno…

Tradotto dal francese  Aleteia.fr

lunedì 31 ottobre 2016

“Ecce terraemotus factus est magnus…” "Ed ecco ci fu un grande terremoto…"



 

Domenica 30 ottobre verso le 7.40, un fortissimo terremoto ha colpito la zona vicino a Norcia.
La Basilica di San Benedetto, la storica chiesa costruita sopra la casa di San Benedetto, è crollata a seguito di queste ultime scosse.

Qualche giorno dopo il primo terremoto che aveva toccato anche ad Amatrice e ad Accumoli, lasciandosi appresso morte e distruzione, Padre Cassian Folsom, abate della Basilica San Benedetto di Norcia, scriveva:

Mercoledì 24 agosto era la festa di San Bartolomeo, giorno in cui il Mattutino doveva iniziare alle 3:45. Intorno alle 3:30, quando eravamo già tutti in piedi, ringraziamo Dio, la terra ha iniziato a tremare.

Abbiamo altre esperienze di terremoti nei sedici anni passati qua a Norcia, ma mai niente di simile. Fa una gran paura sentire la terra ruggire e vedere l’edificio dondolare di qua e di là quasi fosse ubriaco. Istintivamente siamo tutti usciti e ci siamo assemblati fuori, nella piazza davanti al monastero.

Ci siamo stretti l’uno all’altro per via del freddo, mentre nuove scosse facevano scricchiolare la terra sotto i nostri piedi. I monaci e i cittadini si sono tutti ritrovati spontaneamente sotto la statua di San Benedetto che si trova al centro della piazza. I monaci hanno iniziato a pregare il Rosario e molti cittadini si sono uniti a loro. Quindi abbiamo ringraziato Dio con tutto il cuore per averci risparmiato la vita.

L’entità dei danni a Norcia è grave. Non si tratta di un solo terremoto, ma di molti terremoti, con scosse continue, perfino ora che scrivo (48 ore dopo). Nel monastero abbiamo avuto molti danni superficiali, abbastanza facili da riparare, ma sono presenti anche danni strutturali molto più gravi.

 

Le scosse successive hanno aggiunto danni ai danni. La basilica di San Benedetto è stata gravemente colpita. Il muro dietro l’altare di San Benedetto si è crepato e gli stucchi sono crollati. Se un monaco si fosse trovato a celebrare la messa davanti a quell’altare (come spesso capita la mattina presto) sarebbe morto. La facciata si è separata dal corpo della chiesa. Non sappiamo ancora in che condizione siano i nostri lavori di restauro, sui quali abbiamo investito tanto lavoro e tante risorse! La chiesa è chiusa e ci vorranno mesi, forse un anno, per ripararla.

Naturalmente la realtà dei fatti è che viviamo in una zona sismica. Alcune persone subiscono uragani, altre cicloni o tifoni; noi abbiamo terremoti. Ci sono due tipi di comportamenti rispetto a fatti di questo tipo. Uno, è una specie di rassegnazione. L’altro, è affidare tutto alla provvidenza divina.


I monaci fanno un voto di stabilità. Uno dei frutti di questo voto è quello che chiamiamo “amore del luogo”. Noi amiamo questo luogo. E lo ricostruiremo.

 

C’è un’interpretazione spirituale che possiamo dare al terremoto di San Bartolomeo del 2016. Mi viene in mente un’antifona pasquale:  “Ecce terraemotus factus est magnus…” (Ed ecco avvenne un grande terremoto…).L’antifona fa riferimento alla reazione della creazione di fronte alla resurrezione di Cristo. Anche noi risorgeremo di nuovo alla fine dei giorni, quando il Signore verrà a giudicare i vivi e i morti.

Padre Cassiano, ha ricordato che anche eventi come quelli delle ultime settimane possono – devono – avere un’interpretazione spirituale: «un tempo era normale meditare sui Novissimi (morte, giudizio, paradiso, inferno). Sarebbe bello riprendere questa consuetudine».

Padre Cassiano ha anche osservato che «ci sono due simboli che possiamo trarre da questa storia e che ci invitano a fare riflessioni importanti. Innanzitutto, la Basilica di San Benedetto e l’altare del santo sono gravemente danneggiati. La cultura cattolica della civiltà occidentale sta crollando. Ce l’abbiamo davanti agli occhi.

Il secondo simbolo è l’assembramento di persone attorno alla statua di San Benedetto in piazza, unite nella preghiera. Questo è l’unico modo di ricostruire».

Queste parole offrono a tutti noi un’occasione di meditazione che, ne siamo certi, non andrà sprecata.

Articolo originale sito "I monaci di Norcia"



sabato 29 ottobre 2016

VEGLIA DI PREGHIERA PER LA VITA NASCENTE

 
PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI 

Basilica Vaticana
Sabato, 27 novembre 2010 

 

PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Basilica Vaticana
Sabato, 27 novembre 2010

Signore Gesù,
che fedelmente visiti e colmi con la tua Presenza
la Chiesa e la storia degli uomini;
che nel mirabile Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue
ci rendi partecipi della Vita divina
e ci fai pregustare la gioia della Vita eterna;
noi ti adoriamo e ti benediciamo.

Prostráti dinanzi a Te, sorgente e amante della vita
realmente presente e vivo in mezzo a noi, ti supplichiamo.

Ridesta in noi il rispetto per ogni vita umana nascente,
rendici capaci di scorgere nel frutto del grembo materno
la mirabile opera del Creatore,
disponi i nostri cuori alla generosa accoglienza di ogni bambino
che si affaccia alla vita.

Benedici le famiglie,
santifica l'unione degli sposi,
rendi fecondo il loro amore.

Accompagna con la luce del tuo Spirito
le scelte delle assemblee legislative,
perché i popoli e le nazioni riconoscano e rispettino
la sacralità della vita, di ogni vita umana.

Guida l'opera degli scienziati e dei medici,
perché il progresso contribuisca al bene integrale della persona
e nessuno patisca soppressione e ingiustizia.

Dona carità creativa agli amministratori e agli economisti,
perché sappiano intuire e promuovere condizioni sufficienti
affinché le giovani famiglie possano serenamente aprirsi
alla nascita di nuovi figli.

Consola le coppie di sposi che soffrono
a causa dell'impossibilità ad avere figli,
e nella tua bontà provvedi.

Educa tutti a prendersi cura dei bambini orfani o abbandonati,
perché possano sperimentare il calore della tua Carità,
la consolazione del tuo Cuore divino.

Con Maria tua Madre, la grande credente,
nel cui grembo hai assunto la nostra natura umana,
attendiamo da Te, unico nostro vero Bene e Salvatore,
la forza di amare e servire la vita,
in attesa di vivere sempre in Te,
nella Comunione della Trinità Beata. 


Nel 2016 la vita nascenta e la vita in genere ha sempre più bisogno di essere diffesa !
Partecipate all'Azione VEGLIE DI PREGHIERE PER LA VITA